COLONIA ITALIA

«L’OBIETTIVO PRIMARIO DELLA NOSTRA OPERA INFORMATIVA CONSISTE NELL’INFLUENZARE L’OPINIONE PUBBLICA ITALIANA IN FUNZIONE DEGLI INTERESSI BRITANNICI»
(Alex R. Sinclair, ambasciata inglese, Roma, luglio 1971)

«IL LAVORO DEL SETTORE INFORMATIVO CONSISTE NEL CREARE UN CLIMA DI OPINIONE IN GRADO DI INFLUENZARE IL POTERE POLITICO AFFINCHÉ DECIDA CIÒ CHE NOI VOGLIAMO»
(Sir Joseph Cheyne, ambasciata inglese, Roma, maggio 1974)

L’Italia colonia dell’impero britannico. Ecco le prove della guerra senza quartiere condotta per tutto il Novecento dalla diplomazia di Sua Maestà per controllare l’opinione pubblica italiana in funzione degli interessi economici e politici inglesi.

Una guerra segreta perché combattuta con mezzi non convenzionali tra nazioni amiche e, per una lunga fase della loro storia, persino alleate. Invisibile ma non meno dura delle altre.

E nella quale la stampa, la radio, la televisione, l’industria editoriale e dello spettacolo hanno avuto un ruolo preponderante.

Il libro di Cereghino e Fasanella lo dimostra, prove (inedite) alla mano: la loro ricostruzione si basa su documenti del governo, della diplomazia e dell’intelligence del Regno Unito, rapporti confidential, secret e top secret declassificati in tempi recenti e a disposizione di giornalisti e studiosi. Basta consultarli, e le scoperte non mancano.

Come lo schedario annualmente aggiornato dei “clienti” italiani (almeno mille negli anni Settanta) utili alla causa inglese e che viene in parte presentato in Appendice.

Ma, al di là dei nomi coinvolti, ciò che è importante è rileggere la storia recente italiana dalla parte degli inglesi, il cui ruolo è sempre stato considerato secondario rispetto agli americani.

Un grosso sbaglio. Se questi ultimi agivano esclusivamente in funzione anticomunista, gli inglesi combattevano anche “contro” quegli italiani – i De Gasperi, i Mattei, i Moro, solo per citarne alcuni – che mal sopportavano il ruolo di “protettorato” britannico.

Una vera guerra che qui viene offerta, per la prima volta in tutta la sua portata politica, all’attenzione dell’opinione pubblica.

(Dal risvolto di copertina)

«Cereghino e Fasanella svelano i rapporti con le spie britanniche. L’Italia colonia inglese, ecco le carte dei Servizi»

(Ferruccio Pinotti, Sette-Corriere della Sera)

«I giornalisti italiani «arruolati» dai servizi segreti inglesi»

(Daniele Abbiati, Il Giornale)

«Così gli inglesi controllavano i media italiani. Sulla base di documenti desecretata Cereghino e Fasanella ricostruiscono l’ingerenza britannica negli affari dell’alleato tricolore»

(Simone Paliaga, Libero)

«Gli inglesi dicano la verità su Piazza Fontana. E’ ora che i nostri alleati-nemici vuotino il sacco sulle “operazione sporche” dei loro 007 nel nostro Paese. Una guerra non dichiarata all’Italia per il controllo del Mediterraneo che si è servita anche delle stragi»

(Pierangelo Maurizio, Libero)

«Per anni le grandi firme italiane hanno copiato i dossier dei servizi inglesi»

(Tino Oldani, Italia Oggi)

«Le ombre inglesi sul nostro Paese»

(Emilio Martucci, La Gazzetta del Mezzogiorno)

«Chi pensasse che si tratta di un libro contro la “perfida Albione”, ebbene si sbaglierebbe. Cereghino e Fasanella, giornalisti esperti di archivi e documenti scottanti, raccontano in Colonia Italia una vicenda poco nota, forse ignorata. E’ quella dell’influenza segreta dell’Inghilterra in casa nostra»

(Mario Baudino, La Stampa)

 

«Non si tratta sempre di fole, non tutti gli episodi torbidi sono semplici, romanzate invenzioni. Alcune cupe vicende hanno un serio e comprovato fondamento: dopo ricerche negli archivi di Stato britannici durate anni, Cereghino e Fasanella hanno dimostrato come per molti decenni, a partire almeno dal 1924 -ma significativi prodromi sarebbero individuabili fin dal Risorgimento-, Londra abbia messo in attuo «tentativo complesso e multiforme» per «condizionare la politica interna ed estera dell’Italia, combattendo come «un nemico mortale» chiunque, da Mattei a Moro, si fosse opposto all’obiettivo di fare della penisola «una sorta di protettorato»

(Leonardo Varasano, Rivista di Politica diretta da Alessandro Campi)

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IL COAUTORE

Mario José Cereghino

Mario José Cereghino, saggista ed esperto di archivi anglosassoni, ha pubblicato vari studi di storia contemporanea con Bompiani, Castelvecchi, Chiarelettere, Feltrinelli, Garzanti, Mgs Press, Mondadori. 

Ha inoltre collaborato con i quotidiani “la Repubblica”, “Il Piccolo”, “La Vanguardia” (Barcellona) e partecipato alle ricerche storiche per i documentari Verso la guerra: fermate il Duce! (Rai Tre 2011) e Perseguits i salvats (Televisió de Catalunya, Tv3 2014).