locandina sorteggio

Il Sorteggio

RAI Uno, 2010

Con Beppe Fiorello e Giorgio Faletti 

Regia

Giacomo Campiotti

Soggetto

Giovanni Fasanella e Giuseppe Rocca

Sceneggiatura

Giovanni Fasanella, Giuseppe Rocca e Giorgio Glaviano, con la collaborazione di Beppe Fiorello

(Il film è tratto dalla sceneggiatura originale di Giovanni Fasanella, che nel 1996 ricevette una menzione speciale al Premio Solinas) 

«IL GIURATO E IL BRIGATISTA. (…) “Bella storia, ma francamente sul terrorismo è già stato detto  tutto”. Pare che Giampaolo Sodano, ex responsabile della Fiction Rai, abbia risposto così al giornalista-sceneggiatore giovanni Fasanella che gli proponeva di realizzare un tv-movie ambientato a Torino nel 1977, durante gli “anni di piombo”. Il Sorteggio non diventò un film, ma il c copione è arrivato lo stesso tra i finalisti del Premio Solinas, conquistandosi una delle tre menzioni (…). 

C’è da sperare, a questo punto, che il progetto possa essere ripreso da qualche produttore che non la pensi come l’ex capo di raiDue. Non fosse altro per l’interesse che l’argomento continua ad esercitare sul pubblico italiano (…).»

(Michele Anselmi, L’Unità)

«FALETTI EROE DA FICTION “IN TV CONTRO LE BR (…) Proprio a Torino si gira in questi giorni Il Sorteggio, il tv movie comprodotto da Rai Fiction e Artis con la regia di Giacomo Campiotti che, sullo sfondo storico di quell’avvenimento, racconta la vicenda di un operaio della Fiat Mirafiori, che fu sorteggiato per partecipare alla giuria popolare: una storia inventata ma ispirata alla realtà.

Protagonista nel ruolo di Tonino, Beppe Fiorello. E per la prima volta in una fiction, l’autore di beste seller Giorgio Faletti, che dice: “Il progetto mi è piaciuto subito, perchè va a scavare nell’immaginario collettivo che esiste in tutti noi rispetto alle Br. Non è una fiction sulle Br. Ma è ambientata nel periodo forse più oscuro dell’Italia recente”. la sceneggiatura è del giornalista Giovanni Fasanella che, con questo copione, è stato finalista al Premio Solinas con una menzione speciale. (…)

(Emilia Costantini, Corriere della Sera)

«UNA FICTION ROMPE IL TABU’: I BRIGATISTI NATI IN FABBRICA. (…)  In onda Il Sorteggio, storia di un operaio chiamato a giudicare i “compagni” rifiutata da produttori cinematografici e ministero. (…)

Perchè il cinema italiano sembra avere tanta difficoltà a raccontare le Brigate Rosse? A parte poche e lodevoli eccezioni (quasi sempre dedicate, però, al solo caso Moro), e nonostante un potenziale tematico e drammaturgico evidente, anzi ideale per una riflessione cinematografica, i plumbei anni del terrorismo rosso raramente riescono a diventare film. Non è un caso che la sceneggiatura de Il Sorteggio, menzione speciale al prestigioso Premio Solinas, «per ben due volte si sia vista negare i finanziamenti ministeriali -riflette giovanni Fasanella, il giornalista che l’ha scritta (…)-. Allora il progetto è passato per dieci produttori diversi, ma nessuno è riuscito a trasformarlo in pellicola. Finché [via Sodano e il suo gruppo] non ci siamo rivolti alla Rai. E Il Sorteggio è finalmente diventato un film. Ma televidei visivo”. (…)

(Paolo Scotti, Il Giornale)

«L’OPERAIO TONINO GIURATO BALLERINOAL PROCESSO DELLE BR (…) ANTICIPAZIONE. Arriva nel 2010 “Il Sorteggio”, film tv di Campiotti e Fasanella. Torino 1977: Beppe Fiorello diventa l’ultimo baluardo contro la disfatta dello Stato. Una pellicola illuminante. (…)

Giovanni Fasanella, che firma il copione (…), quella storia se la ricorda bene. Era cronista dell’Unità nel ’77: pochi mesi dopo, finito nel mirino di un gruppo armato per aver indagato sui primi omicidi brigatisti, fu costretto a cambiare città. (…)

(Michele Anselmi, Il Riformista)

«ANNI DI PIOMBO DELL’UOMO COMUNE. Lunedì su Raiuno “Il Sorteggio” di Giacomo Campiotti che racconta la Notte della Repubblica. Per la prima volta il punto di vista di un cittadino qualsiasi chiamato a fare il giudice popolare nel processo alle Brigate Rosse. (…)»

(Dina D’Isa, Il Tempo)

«IL PROCESSO INFINITO DEL ’76 QUANDOI LA GIURIA SCAPPAVA. La sfida dello Stato nel film Rai: Il Sorteggio. (…) Fino al ’78 intimidazioni e delitti tentarono di bloccare i giudici di Torino. (…) Il mezzo c’è la storia del film, firmata dal giornalista e scrittore Giovanni Fasanella (la sceneggiatura ha avuto la menzione speciale al Premio Solinas) che quel periodo l’ha vissuto in prima linea (…)»

(Fulvia Caprara, La Stampa)

«ANTEPRIMA RAI. A NEW YORK “IL SORTEGGIO” CON BEPPE FIORELLO E GIORGIO FALETTI.(…) Processo alle Br, le paure del giurato (…) “Ho voluto interpretare questa storia -racconta Fiorello- perchè offre un punto di vista inedito, finora mai trattato in un film: quello appunto di una persona comune che si trova a fare i conti con verità ingombranti”. (…)»

(Emilia Costantini, Corriere della Sera)

«BEPPE FIORELLO  “IL GIURATO OPERAIO EROE INVOLONTARIO” (…) Nelle intenzioni del giornalista Giovanni Fasanella che lo ha scritto Il Sorteggio avrebbe dovuto essere un film per le sale, ma dopo dieci aggiustamenti e due rifiuti  da parte del ministero per ottenere le sovvenzioni, ci aveva rinunciato. E’ grazie all’aiuto di Beppe Fiorello e del produttore Giussani, che è stato presentato alla Raificrion  di Del Noce, ottenendo il via alle riprese.

Fiorello, Come mai si è speso così tanto per portare questo personaggio in tv?

Cerco ruoli che raccontino il nostro paese e trasmettano emozioni. Eroi involontari. Gente comune diventata grande per una scelta etica, o poveri cristi perdenti o spaventati dalla vita. (…)»

(Simonetta Robiony, intervista a Beppe Fiorello, La Stampa)

«LA FICTION SULLE BR BATTE IL GRANDE FRATELLO. Una sera di lunedì, sul finire di ottobre, davanti alla tv. Offerta varia. (…)

E invece i dati di ascolto di questa serata di lunedì sono lì a far sperare che questa Italia provata dalla crisi, in balìa di una visione della politica basata sugli affari personali e sul marketing, ingannata dai lustrini che brillano sempre per gli stessi, non è come qualcuno si ostina a rappresentarla. E invece su tutti ha vinto Il Sorteggio, la fiction di impegno civile che Raiuno ha mandato in onda contro il Grande Fratello. (…) C’è un Paese che chiede di conoscere e di capire, che ha una forte coscienza civile e si appassiona ad una storia drammatica e vera. E non si accontenta del buco della serratura»

(Marcella Ciarnelli, L’Unità)

Trama

Il film racconta la vicenda di Tonino, un operaio della fabbrica Fiat di Mirafiori con la passione per il tango e distaccato dalle vicende della politica.
Un giorno Tonino viene sorteggiato come giudice popolare per il processo alle Brigate Rosse.
Non rendendosi conto della situazione, Tonino inizialmente accoglie la convocazione con entusiasmo, vedendola come un modo per allontanarsi dalla fabbrica, ma non appena capisce di che cosa si tratta, turbato anche da una serie di atti terroristici che avvengono nel frattempo e di atti intimidatori nei suoi confronti, entra in crisi di fronte al peso della responsabilità legata a tale compito.
Intanto, anche la sua vita sentimentale subisce dei rovesci, con la fidanzata Anna, ignara della convocazione, che decide di lasciarlo poco prima del matrimonio ritenendolo un uomo poco maturo e non affidabile.
In realtà Tonino, temendo per la sua vita e per quella delle persone a lui vicine, sembra fare di tutto per allontanarla da lui.
L’unica persona con cui l’operaio riesce a confidarsi è il sindacalista Gino, suo caro amico, che oltre a dargli buoni consigli sospetta che ci sia un brigatista all’interno della fabbrica.
Tra dubbi, paure e tormenti, alla fine Tonino si assume la responsabilità della scelta, accettando il compito di giudice popolare pur nel clima difficile dell’epoca, mentre altri convocati rinunciano per paura.
Questa scelta difficile gli consente però di recuperare il rapporto con Anna, che un anno dopo sposerà.
Intanto Gino, che ha individuato nel giovane operaio Salvatore il misterioso brigatista e cercato invano di farlo ragionare, il giorno del processo verrà ucciso proprio da quest’ultimo, non prima di aver lasciato una commovente lettera a Tonino, consapevole ormai del suo destino.
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