LA STORIA DI IGOR MARKEVIC

SULLA SFONDO DEL CASO MORO, LA BIOGRAFIA DI UN MUSICISTA DALLE MILLE RELAZIONI E LA STORIA DELL’OSTRACISMO CONTRO UN LIBRO SCOMODO. 

Un direttore d’orchestra, uno storico palazzo romano, le Br: che cosa tiene insieme questo strano triangolo? Una nuova puntata sul caso Moro.

Il caso Moro continua a far parlare di sé perché ancora troppe verità sono state negate.

Questo libro prova a offrire una pista inedita eppure ampiamente verificata attraverso le storie di personaggi in apparenza lontani, in realtà collegati dalla medesima catena di eventi.

Seguendo la storia del direttore d’orchestra Igor Markevič e dei grandi personaggi del Novecento (Cocteau, Berenson, Nižinskij, Nabokov, Chaplin, Béjart, Ben-Gurion, Vlad), si intravede un filo rosso che dalla Parigi degli anni Trenta arriva dritto fino all’omicidio Moro, passando per salotti brulicanti di spie, diplomatici internazionali, avventurieri, regine della mondanità e regine vere, grandi massoni e banchieri, politici potenti e faccendieri.

Francia, Stati Uniti, Unione Sovietica, Israele, Inghilterra, Spagna, e finalmente l’Italia, Firenze e Roma.

Qui la storia di Markevič si incrocia con quella della famiglia Caetani e del loro palazzo.

Qui è stato trovato il cadavere di Aldo Moro.

Secondo Giovanni Pellegrino, presidente della Commissione stragi, e sulla base dell’indagine condotta dai due autori, proprio Markevič potrebbe essere l’intermediario delle trattative tra Brigate rosse e servizi segreti di vari paesi che avvennero in quei drammatici giorni per la liberazione di Moro.

L’autopsia rivelò che lo statista fu praticamente ucciso sul posto, perciò la sua ultima prigione doveva trovarsi a non più di cinquanta metri.

Un libro per oltrepassare la soglia davanti alla quale, nella primavera del 1978, i servizi segreti italiani dovettero fermarsi.

(Dal risvolto di copertina)

«TORNA IL LIBRO SABOTATO (…) Il racconto, affascinante e ambiguo, del mondo di Markevic, dalla Parigi degli anni Trenta all’Italia degli anni di piombo, in un intrigo di intellighenzia e intelligente, culti misteri e misteri internazionali, divenne  un libro-inchiesta, scritto a quattro mani da Fasanella e Rocca, uscito da Einaudi nel 2003: Il misterioso intermediario- Igor Markevic e il caso Moro. Il saggio, su cui l’editore puntava molto, partì benissimo. Poi, quando qualcuno si accorse degli accenni agli interessi esoterici di Raffaele Mattioli, gran capo della Comit (e il cui figlio, Maurizio, sedeva nel board dell’Einaudi), fu sabotato fino al macero. Repubblica, il cui direttore Scalfari era amicissimo dei Mattioli, lo stroncò. In più, la famiglia Howard, imparentata coi Caetani (e la casa reale inglese…), minacciò un risarcimento danni talmente alto da non poter essere quantificato. E l’editore mollò il libro.

Ora, destino dei libri necessari, quel testo ritorna col titolo La storia di Igor Markevic (Chiarelettere): aggiornato, corretto, arricchito (ad esempio col documento del Ros che dimostra che fu Giovanni Senzani a presentare Markevic a Mario Moretti). Un libro, come disse sul spiumo primo editore quando l’approvò, «che mancava».

(Luigi Mascheroni, Il Giornale)

IL COAUTORE

Giuseppe Rocca

Giuseppe Rocca è stato docente di Storia dello spettacolo all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma.

Sceneggiatore e regista, ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui il premio Flaiano, il premio Bufalino, due premi Solinas.