LE CARTE SEGRETE DEL DUCE

FASCISMO E MASSONERIA E LA DEGENERAZIONE DEL COSTUME SESSUALE DURANTE IL VENTENNIO

«Una sorta di diario segreto del Ventennio scritto dai suoi stessi protagonisti, uno spaccato impressionante della vita interna del regime fascista.»

Giovanni Fasanella e Mario José Cereghino hanno scoperto questo straordinario «tesoro» archivistico nel Public Record Office di Kew Gardens, a pochi chilometri da Londra. Un «santuario» della ricerca storiografica, spesso ignorato dagli studiosi italiani, che custodisce una preziosa raccolta di telegrammi, rapporti di polizia e dei servizi segreti, lettere anonime, intercettazioni e altri documenti, confluiti per anni nelle mani di Mussolini e acquisiti alla fine della guerra dall’intelligence anglo-americana. Carte che rivelano la tentacolare rete di informatori messa a punto dal Duce, ossessionato dal timore di tradimenti e attentati, e i ricatti e le rivalità nel partito e nel governo. In questa ricca messe di testimonianze, che accompagnano l’intera parabola di Mussolini, emergono in particolare due tematiche: i complotti massonici e gli scandali sessuali. Due spine nel fianco che misero a repentaglio la tenuta del regime anche nei momenti del massimo consenso. Il rapporto tra il mondo delle logge e il fascismo fu sempre controverso. Messa fuori legge nel 1925, la massoneria riuscì a mimetizzarsi, continuando a favorire o stroncare carriere, a tessere trame che coinvolgevano la monarchia, il Vaticano, le principali potenze straniere, a condizionare il regime dall’interno. Tra i gerarchi legati alla «Fratellanza», figurano infatti personaggi come Achille Starace, il ras pugliese che guidò il Partito nazionale fascista, Italo Balbo, l’unica «camicia nera» in grado di insidiare la popolarità del Duce, il maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, una sorta di ombra incombente sulla strada di Mussolini ben prima del fatidico 25 luglio. In parallelo a queste lotte di potere, si consumano scandali sessuali di ogni genere, che rivelano, dietro la facciata perbenista del regime, una diffusa degenerazione dei costumi, in cui si impongono avventurieri «assatanati di denaro, sesso, champagne, cocaina e potere». Dagli sfrenati festini in Salento di Starace alle chiacchierate frequentazioni di Edda, dalla relazione tra la regina Elena e il duca Visconti di Modrone, all’«harem» di Alessandro Pavolini, i documenti ci raccontano senza censure i segreti d’alcova di un’epoca e i loro riflessi nella competizione politica. Atmosfere da «dolce vita», tra attrici, cantanti, nobildonne fatali e salotti mondani, si alternano a squallidi giri di prostituzione in cui restano invischiati personaggi insospettabili, mentre il regime e il Paese precipitano inesorabilmente verso la catastrofe finale.

(Dal risvolto di copertina)

«(…) Questo documento, insieme a centinaia di tanti altri memorandum, lettere anonime, note informative e rapporti di polizia compilati fra il 1922 e il 1945, è custodito al Public Record Office a Kew Gardens, nel Surrey, dove gli avventurosi Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella sono andati a pescare “Le carte segrete del Duce. Tutte le rivelazioni su Mussolini e il fascismo conservate negli archivi inglesi” (Mondadori).

Mussolini teneva sotto controllo tutto e tutti, amici, parenti e la classe dirigente da lui stesso scelta e designata e di cui, giustamente, non si fidava. Infilò così uno sterminato esercito di informatori nei salotti, nei tabarin, sotto le coltri di nobildonne, avventuriere, gerarchi, ammiragli, industriali, allo scopo di intercettare congiure, sventare attentati ma soprattutto per ricattare chi poteva creargli problemi.

Da questa grandissima messe di materiali – rimessa insieme nel dopoguerra da un gruppo di “Special Agents” americani e britannici che portarono i preziosi reperti  a Washington e a Londra – emerge un quadro nuovo e assolutamente sconcertante del ventennio, dominato da un micidiale intreccio di vizi privati, pubbliche virtù millantate, affari e politica. Dove l’uso spregiudicato del potere serve ad alimentare e a mantenere in vita piaceri non sempre leciti, loschi affari, traffici oscuri e storie di tangenti. (…)»

(Mirella Serri, Sette-Corriere della Sera)

IL COAUTORE

Mario José Cereghino

Mario José Cereghino, saggista ed esperto di archivi anglosassoni, ha pubblicato vari studi di storia contemporanea con Bompiani, Castelvecchi, Chiarelettere, Feltrinelli, Garzanti, Mgs Press, Mondadori. 

Ha inoltre collaborato con i quotidiani “la Repubblica”, “Il Piccolo”, “La Vanguardia” (Barcellona) e partecipato alle ricerche storiche per i documentari Verso la guerra: fermate il Duce! (Rai Tre 2011) e Perseguits i salvats (Televisió de Catalunya, Tv3 2014).