LE MENTI DEL DOPPIO STATO

 

 

“Una terra di nessuno tra l’Est e l’Ovest”: così l’intelligence angloamericana dipinge senza mezzi termini l’Italia del dopoguerra. Un paese sconvolto da pulsioni separatiste, stragi, piani golpisti, delitti eccellenti, tentativi insurrezionali di ogni colore ideologico e politico. La “strategia della tensione” nasce come modello eversivo nel quadriennio 1944-1948 ed è teorizzata e allestita da Servizi segreti stranieri e organizzazioni transnazionali occulte, attraverso la creazione di reti per la guerra clandestina nelle quali furono arruolati grandi gruppi industriali, mafia, massoneria e squadroni della morte capaci di assoldare manovalanza di ogni genere.
Basata su anni di ricerche negli archivi britannici, americani, italiani, compresi quelli del vecchio Pci, Le menti del doppio Stato è un’inchiesta giornalistica che evidenzia le attività nell’ombra delle varie agenzie di spionaggio (ufficiali e non) operanti in Italia già prima della fine della Seconda guerra mondiale: dal mancato attentato al governo Bonomi a quelli falliti contro De Gasperi e Togliatti, dalle “operazioni sporche” di vari Servizi clandestini, che hanno destabilizzato il nostro paese facendolo precipitare sull’orlo della guerra civile negli anni da piazza Fontana all’assassinio di Aldo Moro, fino al terrorismo mafioso dei primi anni Novanta.
Ecco perché, come suggeriscono gli autori nella loro Nota iniziale, la magistratura non ha mai potuto aggredire il livello più alto delle complicità, dei mandanti e delle regìe occulte, che pure si intravedevano dietro le verità accertate.

 

«Le narrazioni prevalenti sono promosse e sostenute dalle “politiche della storia” delle potenze globali, giovandosi della preponderanza dei media nella formazione del senso comune. L’inchiesta giornalistica copre quindi spazi sempre più grandi e, se condotta con onestà, competenza ed elevato senso della storia, costituisce un complemento prezioso della ricerca storiografica, sfidando le narrazioni consolidate anche con le risorse limitate della libera ricerca individuale. Mi pare questo il caso del lavoro di Fasanella e Cereghino, che mette in luce aspetti salienti della storia d’Italia nel lungo dopoguerra con cui la storiografia professionale può confrontarsi proficuamente e, prima o poi, dovrà farlo anche lo storytelling dei grandi media»

(Dalla Prefazione di Giuseppe Vacca)

«Nel dopoguerra gli agenti di Tito in Italia preparavano l’insurrezione dei comunisti»

(Il Piccolo di Trieste)

«Qui fanno sondaggi sul golpe»: il radar comunista in una lettera di Guerzoni del 1973»

(La Gazzetta di Modena)

«L’intelligence del Pci e il piano golpista di Edgardo Sogno in un’inedita lettera riservata di Luciano Guerzoni del 1973 pubblicata nel nuovo libro di Fasanella e Cereghino “Le menti del doppio stato”»

(La Gazzetta di Modena)

L'AUTORE DELLA PREFAZIONE

Giuseppe Vacca

Giuseppe Vacca è storico delle dottrine politiche. Docente all’Università di Bari, ha diretto a lungo la Fondazione Istituto Gramsci ed è stato per diciassette anni membro del cda dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.

IL COAUTORE

Mario José Cereghino

Mario José Cereghino, saggista ed esperto di archivi anglosassoni, ha pubblicato vari studi di storia contemporanea con Bompiani, Castelvecchi, Chiarelettere, Feltrinelli, Garzanti, Mgs Press, Mondadori. 

Ha inoltre collaborato con i quotidiani “la Repubblica”, “Il Piccolo”, “La Vanguardia” (Barcellona) e partecipato alle ricerche storiche per i documentari Verso la guerra: fermate il Duce! (Rai Tre 2011) e Perseguits i salvats (Televisió de Catalunya, Tv3 2014).