L'ORDA NERA

IL LIBRO CHE RACCONTA COME E PERCHE’ SI E’ RIORGANIZZATA L’EVERSIONE DELL’ ESTREMA DESTRA XENOFOBA, RAZZISTA E NEONAZISTA

 

Ogni tanto, sull’onda di un episodio di violenza, si torna a parlarne.

La destra della destra, che non ha mai tagliato i legami con il passato nazifascista, è in continua espansione.

Mentre l’ala istituzionale s’incamminava verso posizioni liberal-democratiche, una frangia multiforme ha proseguito senza deviare.

E se negli stadi le teste rasate continuano a punteggiare le tifoserie, per le strade delle nostre città gli skinheads ostentano croci celtiche, svastiche e macabri simboli fin troppo eloquenti.

Respingono il diverso. Minacciano. Picchiano.

Talvolta uccidono. Una massa sommersa che lavora sul campo, insidia i capisaldi storici della sinistra, ne infiltra gli spazi vitali.

E si organizza militarmente per combattere una nuova guerra civile, etnica e razziale. In tutto il mondo.

L’orda nera racconta le nuove sigle, i luoghi, gli idoli, i riti, la storia e i miti di un movimento complesso, che conosce il web e cavalca il rock, che professa il rifiuto della globalizzazione, del cosmopolitismo, della contaminazione.

In nome di una identità da affermare sopra tutto, da difendere a ogni costo.

Per cui morire.

«L’estremismo? E’ paura della politica. Un n uovo saggio descrive la complessa fenomenologia del populismo postmoderno. Giovanni Fasanella e Antonella Grippo hanno radiografato gruppi, sigle, letture e leader degli ambienti cosiddetti “identitari”. Dietro tutto, il rifiuto della “contaminazione”»

(Luciano Lanna, Il Secolo d’Italia)

«L’orda nera dilaga ed esiste solo per fare la guerra»

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

La Coautrice

Antonella Grippo

Antonella Grippo (Potenza, 1972), vive e lavora a Roma dove insegna italiano e storia al liceo. Con Giovanni Fasanella ha scritto I silenzi degli innocenti (2006), L’orda nera (2009), 1861 (2010), Intrighi d’Italia (2012), 1915 (2014) e Italia Oscura (2016)

Nel 2008 ha pubblicato “Uno Dio e uno re. Il Brigantaggio come guerra nazionale e religiosa”